Progetto Intercultura: il diario di Sophie

L’Associazione Intercultura, fondata nel 1955, è una ONLUS presente in Italia in 161 città. Nata per iniziativa di un gruppo di giovani che avevano vissuto esperienze interculturali all’estero, oggi Intercultura può contare su 5.000 volontari presenti su tutto il territorio nazionale.
Intercultura fa parte della rete internazionale AFS Intercultural Programs ed EFIL (European Federation for Intercultural learning) ed è presente in 65 Paesi nel mondo. Ha statuto consultivo presso l’UNESCO e il Consiglio d’Europa e collabora a progetti internazionali ed europei.
L’Associazione promuove e finanzia con borse di studio programmi scolastici internazionali con l’obiettivo di promuovere il dialogo interculturale e contribuire alla costruzione di una nuova educazione alla pace: ogni anno più di 2.200 studenti delle scuole superiori italiane trascorrono un periodo di studio all’estero (per un anno, per 6-8 mesi, un trimestre, da quattro settimane a due mesi) e oltre 800 ragazzi da tutto il mondo vengono accolti in Italia.
Dal suo esordio, Intercultura ha realizzato oltre 70.000 programmi di scambio.
I partecipanti sono accompagnati in un percorso guidato per tutta la durata dell’esperienza, e al termine di ogni fase si ha una certificazione delle competenze acquisite.

Da gennaio a giugno 2021 anche una studentessa del nostro Istituto vivrà una esperienza di studio e soggiorno all’estero con il programma INTERCULTURA: Lotte Sophie Reins, frequentante la classe IV dell’indirizzo Sistemi Informativi Aziendali presso la sede Gattapone, per sei mesi sarà ospitata in Francia da una famiglia che vive nella città di Beausemblant, nella Regione dell’Alvernia-Rodano-Alpi; è una zona, a sud-est del paese, conosciuta per le sue bellezze paesaggistiche e storiche e per la vivacità del suo tessuto economico, con città importanti come Lione, Grenoble, Chambery, Annecy.

Sophie studierà al Lycée Henri Laurens, che offre corsi di studio ad indirizzi generali e ad indirizzi tecnici-professionali, e durante il suo soggiorno in Francia terrà una specie di “diario” della sua esperienza che verrà periodicamente pubblicato nella sezione “Erasmus Plus e Internazionalizzazione” del sito web del nostro Istituto, in modo da far conoscere le sue vicende di vita e studio all’estero e tenersi anche così in contatto con i suoi amici e colleghi italiani.

 

Ciao, mi chiamo Sophie, vado a scuola a Gubbio all’IIS Cassata Gattapone, frequento l’indirizzo Sistemi Informativi Aziendali e in questo mio quarto anno di corso ho deciso di partire per 6 mesi per la Francia. Per tutti quelli che sono interessati a sapere come mai ho preso questa decisione, beh, ho sempre voluto imparare nuove culture e conoscere nuove persone, e per questo a settembre 2019 ho deciso di iscrivermi a Intercultura per poter partecipare a questo programma; dopo molti momenti di insicurezza e dubbi causati dal covid-19 mi hanno comunicato che potevo partire, e ovviamente ho accettato, e così potrò raccontare le esperienze che avrò in questa avventura.

 

La mia prima settimana

Da 22-01-2020 a 29-01-2020

Sono partita il 22, mi sono svegliata alle 02:00 di notte per partire per Roma, dove alle 06:00 mi dovevo incontrare con altri ragazzi che stavano anche loro per partire per la Francia. Dopo aver salutato la mia famiglia, che avrei rivisto dopo 6 mesi, sono partita verso questa avventura, ancora non sapendo cosa ci stava aspettando; con un grandissimo sorriso sono salita sull’aereo e sono partita per Parigi, paura e felicità erano le due emozioni che sentivo, volevo vedere tutto, vedere la mia nuova famiglia, il posto dove andavo, la mia nuova casa, la mia nuova scuola. Arrivati in Francia, io e due altri ragazzi abbiamo preso le nostre valigie e siamo andati verso l’uscita dell’aeroporto, dove siamo stati accolti da due volontari francesi che ci hanno portato verso gli altri ragazzi arrivati da tutto il mondo, ragazzi da Brasile, Austria, Svizzera, Germania e Turchia. Ci hanno fatto salire su un autobus che ci ha portato tutti verso le nostre rispettive stazioni per andare verso la nostra nuova famiglia con il treno. Dopo aver aspettato per 1 ora alla stazione, dopo due ore di treno ho visto per la prima volta la mia nuova famiglia. Dopo altre due ore di macchina, alle 20:00 sono arrivata alla mia nuova casa, e poco dopo sono andata a letto perchè ero molto stanca. Il resto della settimana è stato molto calmo, ho passato molto tempo con la mia famiglia ospitante, e ho cominciato a provare a migliorare il francese, siccome non ero preparata a parlare un francese già molto buono, (ho studiato questa lingua per 3 anni, e prima della mia partenza ho ripreso lo studio), ma non è grave, sono qui anche proprio per questo, per migliorarlo; oltre a questo mi sono preparata anche per la settimana successiva, che sarebbe stata la mia prima settimana di scuola.

 

La mia seconda settimana

Nella regione della Francia dove ora abito, a causa del covid-19 ho lezioni a scuola una settimana in presenza e l’altra online, quindi la mia seconda settima qui è anche stata la mia prima settimana a scuola; ogni mattina mi sono alzata alle 06:00 per prendere il pullman, e così la prima settimana di scuola è stata pesantissima, ogni volta che ritornavo da scuola dormivo, non ho fatto altro che andare a scuola e poi dormire. La scuola dove vado è un liceo con molti indirizzi, e studio materie come letteratura e filosofia, ovviamente tutto in francese, e oltre a ciò seguo anche tedesco, geografia, inglese… Durante la mia prima settimana ho fatto subito amicizia con due studenti con cui mi trovo molto bene, mi hanno aiutato a ritrovare le classi e mi hanno fatto vedere come funziona la scuola, e sono anche molto gentili; però non è andato tutto perfettamente, il secondo giorno non sono scesa alla fermata giusta, però ho risolto il problema parlando con l’autista dell’autobus che mi ha poi portato alla mia scuola. Poi giovedì al pomeriggio ho perso il pullman, ma anche quello è stato risolto dopo che il mio padre ospitante mi è venuto a prendere. E più o meno è stata così la mia settimana, alzarmi, andare a scuola, conoscere i miei professori e provare a capire tutto ciò che viene detto durante le lezioni.

 

La mia famiglia ospitante

Abito in una casa in campagna insieme ai miei genitori ospitanti e la mia sorella ospitante (ha 20 anni), ci sono anche due fratelli ospitanti (di 25 e 30 anni) ma non abitano più a casa; sono stata molto fortunata con la mia famiglia, mi aiutano in diversi aspetti di questa esperienza. Ho studiato il francese a scuola, e comunque ho una conoscenza di base, ma il mio livello non è molto alto in confronto alla velocità e difficoltà del francese, ma in questo mi aiuta molto anche la mia famiglia, ripetono sempre le stesse parole perché tendo a scordarmele e ogni giorno mi insegnano nuove parole e come usarle. Poi ho una buona relazione con loro, posso scherzare con loro, ma ci sono anche quando ne ho bisogno, e di questo sono molto grata.

 

La mia terza e quarta settimana

Dal 06-02-2021 al 21-02-2021, ovvero la mia terza e quarta settimana, io non ho avuto lezioni, perché qui in Francia in questo periodo gli studenti hanno due settimane di vacanza; quindi non sono andata a scuola e questo mi ha dato l’opportunità di passare molto tempo con la mia famiglia ospitante. Insieme abbiamo fatto molte passeggiate, siamo andati a fare shopping, abbiamo cucinato, e in generale queste due settimane sono state molto belle, ed è stata una bellissima opportunità per conoscere meglio la mia famiglia. La giornata che mi è piaciuta di più è stata quando io e mia sorella ospitante siamo andate a Lyon insieme a due delle sue amiche e siamo state tutto il giorno lì, ed è stato molto bello, perché la città è bellissima e mi sono divertita tanto a conoscere le amiche di mia sorella.

 

Le domeniche

Ogni domenica molti famigliari della mia “famiglia” vengono a casa, per stare insieme, mangiare e divertirci, il mio babbo ospitante compra dei dolci ed è sempre una sorpresa scoprire cosa ha comprato; in genere restiamo a tavola minimo fino alle 16:00 perché ci divertiamo troppo. Una domenica il mio fratello ospitante è venuto a visitarci per mangiare insieme e dopo pranzo io e lui abbiamo fatto un giro sul suo quad, e mi sono divertita veramente tanto: insomma, passare del tempo con la mia famiglia ospitante è veramente stupendo.

 

6 Marzo 2021

Il sei marzo per me è stata una giornata molto bella perché c’è stato il mio primo incontro con altri ragazzi che si trovano in Francia nella mia stessa regione e che partecipano anche loro al programma Intercultura. Molti di noi erano lì ancora solo da un mese, altri invece erano in Francia già da 4 mesi, poi c’erano anche tre ragazzi un po’ più piccoli, di 14 anni d’età, che erano in Francia da 3 mesi e l’incontro dava inizio al loro ultimo mese di permanenza. Mi è piaciuto parlare con persone che avevano le mie stesse emozioni e più o meno stavano facendo le stesse esperienze, e poter sentire cosa stavano passando loro a scuola, e anche le loro famiglie ospitanti erano molto interessanti. Siamo stati tutti insieme quasi per l’intera giornata, dalle 08:00 alle 18:00, e l’incontro non poteva durare di più perché secondo le regole anti- covid-19 vigenti in Francia dovevamo essere tutti a casa entro le 19:00. Abbiamo fatte diverse attività per conoscerci meglio, per capire certe cose sulla Francia, e per poter capire le differenze delle nostre esperienze. Questo incontro mi è piaciuto anche perché mi sono avvicinata molto agli altri ragazzi, e ho fatto amicizia con una ragazza tedesca che avevo già conosciuto il nostro primo giorno dell’esperienza: la prima volta non avevamo parlato molto, e ora invece dopo l’incontro ci teniamo regolarmente in contatto e ci siamo anche incontrate di nuovo, e spero vivamente che ci possiamo incontrare ancora di più anche nei prossimi periodi.

 

La mia prima settimana con la scuola a distanza

La settimana in cui ho avuto per la prima volta lezioni online ovviamente è stata più rilassante che andare a scuola; in Italia comunque la scuola online è organizzata molto meglio, la Francia infatti ha sempre provato a far andare gli studenti a scuola, e quindi i professori non sono molto preparati, nel senso che le lezioni non sono moltissime, e i compiti che indicano di svolgere sono divisi male, ovvero succede spesso che mettono tutti i compiti da consegnare sullo stesso giorno, e gli altri giorni accade anche che non hai assolutamente niente da fare. La scarsità delle lezioni online ha però iniziato a preoccupare la mia madre ospitante, tanto che dopo la terza settimana di scuola a distanza ha chiamato la scuola, per capire se era normale che i professori facessero così poche lezioni a distanza, e la risposta è stata che si, era normale. Per capire se questo accadeva solo nella mia scuola o anche in altre ho contattato altri studenti del programma Intercultura che soggiornavano in diverse zone della Francia, e praticamente tutti avevano la stessa situazione, cioè non avevano moltissime lezioni online e facevano la maggioranza del loro lavoro a scuola solo quando erano in presenza.