"Mafia e cultura": Incontro con Giovanni Impastato
Il 15 gennaio 2023 presso l'IIS Cassata Gattapone si è svolto l'incontro con Giovanni Impastato, fratello di Giuseppe (Peppino), giornalista, conduttore radiofonico e attivista assassinato dalla mafia nel 1978.
All'incontro, rivolto a tutte le classi quinte dell'istituto, hanno partecipato oltre ai docenti, il dirigente scolastico David Nadery e l'assessore al Comune di Gubbio Simona Minelli.
Dopo un'introduzione sul contesto politico culturale di Cinisi, in cui la sua famiglia viveva, Giovanni Impastato ha raccontato con pacatezza le idee, le denunce e le battaglie portate avanti da suo fratello Peppino contro la mafia del suo paese. Ha lasciato che gli alunni gli ponessero delle domande a cui ha rispsoto dipanando, con perizia e coinvolgimento emotivo, la storia di Peppino e la sua.
Seppur figlio di un mafioso e nipote del boss Cesare Manzella, Peppino sceglie di infrangere il tabù dell'omertà impegnandosi a condannare pubblicamente la criminalità organizzata di Cinisi, tramite il suo giornale "L'Idea" fondata nel 1965 e "Radio Aut", radio libera da lui fondata nel 1977.
Giovanni ha raccontato in che modo suo fratello abbia sostenuto le lotte dei contadini, degli edili e dei dispoccupati di Cinisi; come abbia avuto il coraggio di denunciare i delitti e gli affari dei mafiosi di Cinisi e Terrasini , sopratutto di Gaetano Badalamenti.
Nel 1978 Peppino si candida alle elezioni comunali con la lista "Democrazia Proletaria", ma nella notte tra l'8 e il 9 maggio, viene ucciso e il suo corpo ritrovato sui binari della Palermo-Trapani, fato esplodere in modo da simulare un attacco terroristico suicida.
Dopo anni di depistaggi, la matrice mafiosa dell'omicidio di Peppino viene riconosciuta nel 1984 grazie all'impegno di Giovanni e della infaticabile madre Felicia Bartolotta; nel 2002 è stato riconosciuto mandante dell'omicidio e condannato all'ergastolo il boss mafioso Gaetano Badalamenti.
Tutti i partecipanti hanno assistito con "assordante silenzio" al racconto di Giovanni che, nel ricordare alcune vicende, ha lasciato trasparire una malinconica commozione.